tannizzazione

Il metodo della tannizzazione fu proposto da Lodovico Brunetti nel 1867 e nello stesso anno ricevette un premio all’Esposizione Internazionale di Parigi. Il procedimento consiste in una prima fase di dissanguamento del letto vascolare iniettando nelle arterie acqua per lavarlo (fig. 016), etere solforico per sgrassare (fig. 017), soluzione di acido tannico, sciolto in acqua distillata, per “tannizzare”, e aria compressa asciutta e calda per prosciugare i tessuti (fig. 018).

Molti sono i reperti trattati con questo metodo, prevalentemente troviamo preparati dell’apparato cardiovascolare come aneurismi dell’aorta (fig. 013) e dell’apparato scheletrico come feti dicefalici (fig. 014) o feti gemellari toracopaghi (fig. 015).

Il metodo della tannizzazione, a causa della sua complessità, non ebbe quella diffusione che per i risultati raggiunti avrebbe meritato.